Agroalimentare, l'export mira a 70 miliardi di euro in 10 anni

07 05 2014

Lo sviluppo passerà dall'export, è l'obiettivo emerso da "Cibus", fiera internazionale dell’alimentare made in Italy, svoltasi a Parma. Traguardo difficile ma che trova riscontro nell’indice di fiducia tra le imprese dell’industria alimentare italiana, che cresce e torna in positivo (anche grazie ad una timida ripresa delle vendite nel largo consumo italiano, soprattutto grazie alle promozioni, ha sottolineato Nielsen), dopo oltre due anni di sentimento negativo, come rileva Ismea su un panel di 1.200 industrie italiane del settore. Con un voglia di investire in innovazione di prodotto e/o di processo che si respira nel 37% dei casi, e se l’82% delle imprese ha in programma di mantenere invariato il proprio piano di produzione, il 9% pensa di investire per crescere, e solo il 7% delle imprese ha in programma dei ridimensionamenti. A dare fiducia ai produttori di wine & food del "Belpaese" è la crescita del numero di Paesi che hanno fame di made in Italy, perché se come spiega una ricerca di Bain&Company sull’export italiano, i primi partner commerciali dell’Italia del gusto rimangono, nell’ordine Germania, Usa, Francia e Regno Unito, si registra una crescita notevole e solida anche in Cina, Russia Brasile, e ottimi segnali arrivano anche da Paesi come Canada e Giappone, e da mercati nuovi per i nostri prodotti come la Thailandia. Ma certo le difficoltà non mancano, a partire da un euro molto forte che rischia di penalizzare le esportazioni extra Ue, alle difficoltà di pagamento che iniziano a manifestarsi anche nell’export (seppur in modo assia più blando che sul mercato italiano), con società come Atradius, che si stanno specializzando nell’offerta di servizi in tal senso, come le polizze assicurative contro il rischio di credito. Ma, in generale, il sentimento che emerge per il comparto è più che positivo, come ha sottolineato anche il viceministro per le Politiche Agricole, Andrea Olivero, secondo cui “i dati positivi che abbiamo rappresentano un’ottima prova generale per Expo 2015”, e che ha anche ribadito l’intenzione del Governo di lanciare un marchio “made in Italy”. Che va tutelato anche on line, dove è sempre più gettonato. Ed in questo senso va l’importante protocollo d’intesa tra "Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche" (Aicig), Ministero delle Politiche Agricole ed "eBay", leader mondiale delle aste on-line che renderà più semplice segnalare e rimuovere gli annunci che promuovono prodotti contraffatti, e punire i trasgressori.