Lo spazio della ricerca

La strategia europea di Pl.a.s.s.
per una innovativa competitività
e una specifica conoscenza

Il presente progetto rappresenta un passaggio cruciale, in quanto offre all’infrastruttura di ricerca Pl.a.s.s., di inserirsi nel più ampio contesto europeo, potendo raccordarsi alla strategia dello "Spazio Europeo della Ricerca". Data la trasversalità e l’approccio multidisciplinare di Pl.a.s.s. sono evidenti le sue opportunità di integrazione europee e la possibilità di accrescere la capacità competitiva delle regioni "Convergenza", in essa rappresentate, nel settore della ricerca e dell'innovazione, contribuendo ad uno sviluppo più equilibrato e ad una maggiore circolazione della conoscenza.


A seguito del rilancio della Strategia di Lisbona ad opera del Consiglio Europeo nel marzo 2005, sono state adottate diverse linee guida in tema di crescita economica e coesione:

  • la definizione del VII Programma Quadro per la ricerca, lo sviluppo tecnologico e le attività dimostrative 2007-2013, inteso a rilanciare uno spazio europeo della ricerca rafforzando la collaborazione tra gli Stati membri e mobilitando investimenti privati in settori cruciali per la competitività tecnologica. In ragione dell’ambito di specializzazione della piattaforma Pl.a.s.s., il tema di maggiore rilevanza è:
    • Biotecnologie, prodotti alimentari, agricoltura e pesca per la creazione di una bioeconomia europea basata sulla conoscenza (Knowledge-Based Bio Economy –KBBE). All’interno dell’attività Fork to Farm, le aree d’interesse principale sono: consumatori, nutrizione, processi, qualità e sicurezza degli alimenti, riduzione degli impatti ambientali della food chain.
    • l’indicazione dei principali obiettivi del Programma Quadro per la Competitività e l’Innovazione 2007-2013 (CIP):
      • obiettivo 1: impulso all’innovazione attraverso nuovi meccanismi di finanziamento delle PMI innovative,
      • obiettivo 2: reti di sostegno tecnico all’innovazione delle imprese.


Con il progredire del processo di globalizzazione e la conseguente crescita delle esigenze di un aggiustamento strutturale dell’economia europea per far fronte al rafforzamento competitivo dei paesi emergenti, la Commissione Europea ha lanciato nel marzo 2010 "Europa 2020", che rappresenta la nuova architrave degli indirizzi comunitari, dopo “l’era” della Strategia di Lisbona. Europa 2020 fa perno su tre priorità: crescita intelligente, mirata allo sviluppo di un’economia basata sulla conoscenza e l’innovazione, crescita sostenibile volta a promuovere un utilizzo efficiente delle risorse e crescita inclusiva, finalizzata alla tutela della coesione sociale e territoriale.
Di seguito si dettagliano Programma Quadro e Programmi di Cooperazione di interesse per il progetto Pl.a.s.s.:

  • VII PQ (KBBE – Fork to Farm) per innalzare il livello di eccellenza della base scientifica e tecnologica del sistema della ricerca mediante la promozione di attività di RST su tecnologie chiave per lo sviluppo delle imprese, finalizzate a concentrare la RST su tematiche strategiche per la competitività del settore industriale: “packaging”, “sicurezza alimentare”, “alimenti per la salute”, “protocolli tecnologici e biotecnologici innovativi” e “soluzioni ecosostenibili”.
  • CIP per accrescere l’utilizzo di competenze ad alta intensità di conoscenza per le esigenze competitive delle imprese mediante un articolato portafoglio di attività, finalizzato sia a migliorare l’offerta e l’accesso ai servizi qualificati di supporto all’innovazione per le aziende esistenti, sia a migliorare l’offerta e l’accesso ai servizi qualificati di supporto all'innovazione per le start-up e gli spin-off.
  • Fondi Strutturali, Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) e Fondo Sociale Europeo (FSE), che concorrono a realizzare il principio di coesione economica e sociale nell’ambito dell’Unione Europea, attraverso il finanziamento di attività di R&S, servizi avanzati di supporto alle imprese, trasferimento di tecnologie, miglioramento delle reti di cooperazione tra PMI, attività di sostegno alla nuova imprenditorialità e formazione di capitale umano di eccellenza.

Nell’ambito del Fondo FESR potranno rinvenirsi diverse iniziative per raccordare Pl.a.s.s. al più ampio scenario mediteranno, europeo e dei paesi terzi, moltiplicando le opportunità per estendere e rafforzare la propria rete di relazioni.
La Commissione Europea, ha previsto infatti tre modalità di cooperazione territoriale:

  • la cooperazione transfrontaliera, il cui obiettivo è quello di integrare zone separate da confini nazionali, con problemi comuni, e per cui proporre soluzioni comuni;
  • la cooperazione transnazionale, che ha lo scopo di promuovere la cooperazione tra gli Stati membri su questioni di importanza strategica;
  • la cooperazione interregionale, la quale punta a rafforzare ed innovare i sistemi regionali.

I programmi di Cooperazione Territoriale, ad esempio, potranno facilitare la cooperazione transfrontaliera tra i soggetti proponenti e loro omologhe strutture localizzate in alcune aree dell’Adriatico, verso cui sono rivolte specifiche iniziative di supporto alla pre-adesione all’Unione Europea, quale lo strumento Cross Border Cooperation Instrument of pre-Accession Adriatico, IPA CBC Adriatico. I paesi eleggibili sono la Croazia, la Bosnia ed Erzegovina, la Serbia, il Montenegro, l’Albania, oltre ai paesi UE previsti dallo stesso programma (Grecia, Slovenia, Italia).

 

Il programma di cooperazione transfrontaliera ENPI, European Neighbourhood and Partnership Instrument, potrà favorire le relazioni di vicinato con i paesi terzi Mediterranei, nell’ambito di ben individuati territori, quali Turchia, Marocco, Algeria, Tunisia, Egitto, Israele, Libano, Siria, Giordania, Autorità Palestinese, Libia. La riva nord del Mediterraneo invece conterà sulla partecipazione degli Stati membri del sud Europa, quali Italia, Spagna, Regno Unito (Gibilterra), Portogallo (Algarve), Francia, Malta, Grecia, Cipro. ENPI potrà favorire le relazioni di vicinato con i paesi extra UE, finalizzato a creare relazioni privilegiate nel campo della cooperazione regionale economica e sociale ma anche istituzionale, per la tutela e il rispetto dei diritti umani.


Inoltre, si menzionano i programmi MED e SOUTH EAST EUROPE che finanziano progetti collaborativi tra soggetti del mondo della ricerca, autorità pubbliche, imprese no-profit e organizzazioni non governative degli Stati membri per migliorare le opportunità di armonizzazione e di avanzamento delle politiche di coesione e specificatamente di quelle relative all’innovazione ed economia della conoscenza, sostenibilità ambientale e prevenzione dei rischi naturali.



Tra gli altri strumenti di cooperazione territoriale, si citano i programmi di cooperazione Interregionale, quali:

  • Programma Interreg IV C, finalizzato a migliorare l’efficacia delle politiche di sviluppo regionali europee ed a contribuire alla modernizzazione economica ed alla competitività dell’Unione Europea, attraverso il sostegno degli attori locali e regionali europei per la condivisione di esperienze e conoscenze per il trasferimento di buone pratiche nei programmi di mainstreaming dei Fondi Strutturali;
  • Programma URBACT II, eleggibile per gli Stati membri per la promozione dell’Imprenditorialità, Supporto all’Innovazione e diffusione dell’Economia della Conoscenza, Occupazione e Capitale Umano;
  • Programma INTERACT, previsto all’interno dell’Iniziativa Comunitaria INTERREG, con lo scopo di creare reti di comunicazione, finalizzate a migliorare i flussi di informazione e a creare sinergie con le iniziative INTERREG.;
  • Programma ESPON 2013, volto a supportare i policy makers nella formulazione delle politiche nell’Unione Europea, attraverso l’elaborazione di informazioni omogenee, analisi e scenari delle dinamiche territoriali e l’esame delle trasformazioni e degli impatti derivanti dall’attuazione delle politiche.

Infine, si menziona il GECT, Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale, nuovo soggetto con personalità giuridica europea, che consente ad autorità territoriali, appartenenti a Stati diversi, di istituire gruppi di cooperazione territoriale.
La Puglia è l’unica regione italiana ad essere territorio eleggibile sia nell’ambito della Cooperazione Territoriale con l’area balcanica sia con l’area mediterranea.
 La sinergia tra tutti questi programmi e la capacità dei soggetti proponenti di candidare proposte di alta qualità potrà realisticamente favorire la capacità dei proponenti di Pl.a.s.s.
La nuova infrastruttura di ricerca rafforzerà i partenariati già attivi, favorendo non solo collaborazioni che potrebbero essere sporadiche e relative ad uno specifico progetto, ma vere e proprie alleanze, sposando una tematica poliedrica e con risvolti cruciali per la creazione di uno Spazio Europeo della Ricerca che condivida valori in progressiva armonizzazione politica, istituzionale, economica e sociale.